Non è deducibile dal reddito d’impresa la rendita vitalizia data come corrispettivo della cessione d’azienda. A fronte della rilevanza della plusvalenza per il cedente, il cessionario dal canto suo deve iscrivere il valore di avviamento e ammortizzarlo, non potendo dedurre sic et simpliciter il rateo del vitalizio.
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 29346 del 23 dicembre 2020, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate.