In tema di reati tributari, anche l'occultamento o la distruzione di fatture ricevute da terzi (cd. fatture passive) integra il reato di cui all'art. 10 del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, trattandosi di documenti che, oltre a rappresentare costi sostenuti e a incidere sulla ricostruzione dei redditi del destinatario di essi, sono comunque dimostrativi dell'esistenza di introiti a carico del soggetto emittente.
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 2002 del 20 gennaio 2020, ha respinto il ricorso di del legale rappresentante di una sas confermandone la condanna disposta nei gradi di merito.