L’erede non ottiene il rimborso dell’imposta sostitutiva pagata dal de cuius dopo la rivalutazione della partecipazione societaria: il tributo, infatti, è il frutto di una libera scelta del contribuente che opta per la rideterminazione del valore del bene nella prospettiva, nel caso di cessione, di un risparmio su quella ordinaria altrimenti dovuta.
Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 10298 del 12 aprile, con cui ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate.