Il commercialista non deve pagare l'Irap per l'impiego dei praticanti nello studio se manca la prova che l'apporto di questi è stato utile ad incrementare il reddito del professionista.
Ove invece venga contestata l’entità degli emolumenti corrisposti al collaboratore i giudici di merito devono verificare il concreto contributo fornito dallo stesso in termini di accrescimento della produttività del professionista.
Con questa motivazione la Cassazione, con ordinanza n. 33382 del 27 dicembre, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate.