È nullo l’accertamento con cui il fisco contesta i ricavi in nero al soggetto interposto: in virtù del principio di capacità contributiva lo stesso non può essere considerato soggetto passivo di imposta in quanto carente del possesso dei redditi. Solo l’effettivo gestore risponde di fronte all’Erario del reddito d’impresa.
Lo ha stabilito la Cassazione con l’interessante sentenza 26414 del 19 ottobre con cui ha accolto il ricorso di un contribuente annullando definitivamente l’avviso di accertamento impugnato.