Il contribuente riconosciuto responsabile del reato di dichiarazione infedele, per la condotta di imputazione di costi e ricavi in violazione del principio di competenza, può chiedere la revoca della sentenza di condanna ai sensi dell’articolo 673 del codice di procedura penale, perché il fatto, per effetto della recente riforma (D.Lgs. n. 158 del 2015), non è più previsto dalla legge come reato.
Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 30686 del 20 giugno 2017, con cui ha cassato senza rinvio la decisione con la quale il Tribunale di Brindisi, in funzione di giudice dell’esecuzione, aveva rigettato la richiesta di revoca proposta ai sensi dell’art. 673 cod. proc. pen.