L'Amministrazione può riqualificare (ai fini dell'imposta di registro) come "cessione di azienda" la cessione totalitaria delle quote societarie ricevute in concambio da un conferimento d'azienda senza essere tenuta a provare il cd. "intento elusivo".
Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 11667 del’11 maggio con cui ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate confermando la legittimità della riqualificazione dalla stessa operata di una complessa operazione che attraverso un conferimento ed una successiva cessione di quote sociali "nascondeva" una cessione d’azienda, soggetta alla più onerosa aliquota proporzionale.