
Il Governo, attraverso il D.lgs. n. 192/2024, ha dato attuazione alla delega contenuta nella legge n. 111/2023, in materia di reddito di lavoro autonomo.
Sicuramente i principi contenuti nella citata delega erano più ambiziosi rispetto ai risultati raggiunti con il decreto attuativo. Infatti, ad esempio, non hanno visto la luce:
D’altro canto sono rilevanti le novità introdotte dalla riforma del 2024
Volgono nel senso della “equa tassazione” le nuove disposizioni riguardanti
In tale rinnovato contesto il legislatore è ulteriormente intervenuto attraverso la legge di bilancio per il 2025 nonché mediante l’art. 1 del D.lgs. n. 84/2025, che ha introdotto
- la condizione della tracciabilità dei pagamenti relativamente ai rimborsi delle spese di trasferta (più avanti meglio delineate) dei liberi professionisti e dei lavoratori dipendenti e delle spese di rappresentanza
- e inoltre le modifiche alla disciplina dei redditi di natura finanziaria percepiti dai lavoratori autonomi nell’esercizio della propria attività economica.
Si esamineranno altresì gli aspetti che non risultano ancora chiariti dalla novella (si pensi alla mancanza di una specifica disciplina della decorrenza dell’ammortamento, in mancanza di una disposizione analoga a quella contenuta nell’art. 102 del tuir nel diverso ambito delle imprese).
Si prescinde dalla trattazione delle operazioni straordinarie dei lavoratori autonomi, limitando l’analisi alle differenze emergenti nella riforma con riguardo al conferimento di studio professionale e alla cessione della clientela.
Si riporta di seguito una tabella riassuntiva dalla quale emergono le nuove disposizioni del tuir e la loro decorrenza, alla luce delle novità introdotte dal citato D.lgs. n. 84/2025.