Il recesso costituisce una delle forme con cui il socio può fuoriuscire dalla compagine sociale.
Esso rappresenta, sostanzialmente, l’evento contrario rispetto al conferimento iniziale, essendo la società:
- tenuta a liquidare (con assegnazione di denaro o in natura) il controvalore della quota
- riducendo corrispondentemente il capitale sociale (per la quota detenuta dal socio) ed il patrimonio netto.
Dal punto di vista fiscale:
- il socio receduto: è tenuto a tassare quanto assegnatogli in eccedenza rispetto al costo fiscale della quota
- la società: può dedurre quanto assegnato a titolo di utile in corso di formazione, di avviamento e di plusvalori latenti sulle attività.