La disciplina degli interpelli - Novità del DLgs. 156/2015

Con la pubblicazione in GU del DLgs.156/2015, il legislatore, dando attuazione alla cd “Riforma fiscale”, ha riformato l’istituto dell’ interpello; tra le principali novità in materia si segnala quanto segue:

• tempi di risposta dall’Amministrazione: questi sono ridotti solo per le istanze di interpello ordinario e qualificatorio (passano da 120 a 90 giorni), mentre restano fissati in 120 giorni per le altre tipologie di interpello, che richiedono indagini più complesse; in ogni caso, è ammessa una proroga di 60 giorni nell’ipotesi di richiesta di integrazione della documentazione da parte dell’Ufficio;
• silenzio assenso: è estesa a tutte le tipologie di interpello la regola del cd “silenzio assenso”; infatti, qualora la risposta non pervenga entro il termine previsto, si “consolida” la soluzione prospettata dal contribuente, con l’effetto di determinare anche la nullità di qualsiasi atto difforme da tale soluzione;
• risposta vincolante: la risposta, scritta e motivata, vincola l’amministrazione “in ogni suo organo”, con esclusivo riferimento alla questione oggetto dell’istanza e limitatamente al richiedente; pertanto, sono tenuti all’osservanza del parere reso non solo i funzionari delle Entrate ma anche la G.d.F.;
• non impugnabilità: le risposte negative alle istanze di interpello non sono impugnabili ad eccezione di quelle rese in relazione ad un interpello “disapplicativo”, avverso il quale può essere proposto ricorso “unitamente all’atto impositivo”;
• Interpello disapplicativo: l’obbligo di presentazione dell’interpello sussiste esclusivamente per quelli disapplicativi; resta ferma la possibilità per il contribuente, in caso di risposta sfavorevole, di fornire la prova anche nelle successive fasi dell'accertamento in sede amministrativa e contenziosa.