Due genitori hanno donato alla figlia, riservandosi la proprietà del suolo, un immobile categoria C/2.
La figlia ha iniziato opere di ristrutturazione (piano casa) che porteranno, al termine dei lavori, parte dell'immobile a divenire immobile abitativo. Il provvedimento autorizzativo le impone il trasferimento della residenza anagrafica (nel predetto immobile) e di mantenerla per i 42 mesi successivi al rilascio del certificato di agibilità.
Poichè però non ha sufficiente capienza fiscale, si pensa di concede l'immobile in comodato al futuro convivente il quale, quindi, avrebbe titolo per sostenere parte delle spese di ristrutturazione e conseguentemente di beneficiare della relativa agevolazione fiscale.
Tanto premesso si chiede se l'operazione così come descritta è da considerarsi regolare o se può essere oggetto di contestazioni.
Grazie