Con la legge delega di riforma della legge fallimentare si prevede l'introduzione di una fase preventiva di allerta, volta ad anticipare l'emersione della crisi.
Essa è concepita quale strumento stragiudiziale e confidenziale di sostegno alle imprese, diretto a una rapida analisi delle cause del malessere economico e finanziario dell'impresa, destinato a sfociare in un servizio di composizione assistita della crisi. Lo strumento sfocia, in caso di mancata collaborazione dell'imprenditore, in una dichiarazione pubblica di crisi. In particolare, la procedura di allerta dovrà essere disciplinata dal Governo nel rispetto dei seguenti principi:
Riguardo alla dimensione delle imprese si veda la Raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE del 6 maggio 2003 e il decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005 recante "Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese". Il citato decreto ministeriale e la normativa UE recano diversi parametri. In estrema sintesi, si definisce "grande impresa" l'impresa con 250 o più effettivi oppure l'impresa, anche con meno di 250 effettivi, con un fatturato superiore a 50 milioni di euro e un bilancio superiore ai 43 milioni di euro.