Legittima la misura del sequestro del patrimonio personale per il commercialista che ha trasmesso l’F24 mendace anche se il disegno criminale è stato ideato dall’imprenditore. Il professionista «non poteva non sapere» e riconoscere la macroscopica irregolarità contabile. Risponde come concorrente nel reato e a titolo di dolo eventuale.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 26087 del 16 settembre 2020, ha respinto il ricorso di un consulente accusato di concorso nella indebita compensazione delle imposte attuata dall’imprenditore.