E' invalido l'accertamento societario emesso prima dello scadere del termine dilatorio. Il termine, infatti, è posto a garanzia del pieno dispiegarsi del contraddittorio procedimentale, che costituisce primaria espressione dei principi – di derivazione costituzionale – di collaborazione e buona fede tra amministrazione e contribuente.
Lo ha ribadito la Cassazione con l’ordinanza 25542 dello scorso 27 ottobre con cui ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle entrate che aveva denunciato violazione/falsa applicazione dell'art. 12, comma 7, legge 212/2000 per avere la Ctr escluso la sussistenza delle allegate ragioni di urgenza che avevano determinato l’anticipata emissione dell’avviso di accertamento, in tal modo annullando l’accertamento societario e quello conseguente emanato nei confronti dei soci.