La mancata contestazione del reato presupposto non può escludere la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in capo all’indagato del reato di auto riciclaggio quando, come extraneus, sia chiamato a rispondere a titolo di concorso.
Lo si ricava dalla sentenza della Seconda sezione penale della Corte di cassazione n. 42561 del 18 settembre scorso con cui è stato accolto il ricorso della procura avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Messina che aveva annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari applicata nei confronti di un soggetto indagato per il reato di autoriciclaggio.