Spett.le Redazione buonasera,
Un autotrasportatore (volumi d’affari inf. 5 milioni), ha “prenotato” un investimento in un bene strumentale “ordinario” pagando il 20% dell’importo entro il 31.12.2021, si tratta di un autotreno. Il mezzo, del valore di 120.000 euro, è stato consegnato nel 2022.
Stando alla norma che istituisce i crediti di imposta, risulta che l’investimento possa usufruire del credito di imposta del 10% anziché del 6%, quindi nel nostro caso 12.000. Tuttavia per quanto riguarda la possibilità di utilizzo, la norma sembra ammettere la compensazione in un’unica soluzione solo per gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2021, e quindi nel nostro caso, sembra che l’importo del credito di imposta possa essere usufruito solo in 3 rate di pari importo a cominciare dal 2022 (periodo di completamento dell’investimento). È corretta questa impostazione? In altre parole, la prenotazione dell’investimento nel 2021, permette di fruire del credito di imposta maggiorato al 10%, ma non del suo utilizzo in un'unica soluzione, che dovrà essere assoggettata alla regola generale delle 3 rate di pari importo?
Nel nostro caso, il credito è stato compensato tutto nel 2023 e quindi il contribuente, ha usufruito di un credito non spettante per circa 4.000 euro. Ritengo che il credito utilizzato sia da considerarsi “non spettante” e non certo “inesistente”. In questo caso a quanto ammonterebbe la sanzione?
È soggetta a ravvedimento operoso?
Grazie.