Buonasera Egr. Dott. Cirrincione,
Esponiamo di seguito la sequenza temporale del nostro quesito:
- Un imprenditore individuale è deceduto ad Agosto 2015;
- Gli eredi, coniuge e figlio, hanno proseguito l'attività sotto forma di "società di fatto" (non regolarizzata), hanno presentato modello AA7/10 per l'attribuzione di nuova partita IVA, riportando nel quadro nel quadro D del modello suddetto la partita IVA del contribuente deceduto;
- L'immobile strumentale nel quale veniva svolta l'attività era di proprietà del contribuente deceduto per 50% e del coniuge per il restante 50%; a seguito della successione il coniuge diventa proprietario dell'immobile per una quota pari al 75%, e per il restante 25% ne diventa proprietario il figlio;
- Decorsi 5 anni, a Luglio 2020, il coniuge dona, con atto notarile, la sua quota di proprietà dell'immobile e la sua quota di partecipazione alla suddetta "società di fatto". A seguito di tale donazione, il figlio prosegue l'attività sotto forma di imprenditore individuale, ed acquisisce nuova partita IVA, riportando nel quadro E del modello AA9/12 la partita IVA della "società di fatto" preesistente e barrando l'opzione 1b "modificazione di società in ditta individuale".
Si pone la seguente domanda:
1- L'attuale imprenditore individuale (figlio del deceduto) può continuare a dedurre le quote di ammortamento restanti del fabbricato donato (rapportando per l'anno in corso le relative quote, in capo alla società ed in capo all'imprenditore individuale, in base alla data dell'atto di donazione), trattandosi di continuazione dell'attività svolta inizialmente dall'imprenditore deceduto e successivamente dalla "società di fatto"?
Ci rendiamo disponibili a spiegare meglio telefonicamente la situazione, nel caso in cui la descrizione non fosse stata abbastanza epslicativa.
Cordiali saluti.