Quesiti23/12/2014Maestro di sciUn dipendente di un Corpo militare dello Stato, iscritto come maestro di sci di fondo nel relativo Collegio provinciale, presta la Sua opera nella stagione invernale come insegnante di sci ai ragazzi/atleti dilettanti di una Associazione sportiva dilettantistica, è corretto considerare il compenso corrisposto all’insegnante per la prestazione come ricadente nel regime agevolato per attività sportive dilettantistiche con soglia di esenzione dall’imposta pari ad 7.500,00.-, o per il fatto che l’istruttore è iscritto come maestro di sci presso il locale Collegio, lo stesso deve dotarsi di partita IVA e considerare tale prestazione come reddito professionale con obbligo di emissione di fattura.Secondo il Collegio dei maestri di sci del Piemonte, la cui posizione si condivide, i maestri di sci sono soggetti iscritti ad un "albo" e pertanto vige il "principio di attrazione" all'attività professionale laddove pongano in essere prestazioni proprie degli iscritti a tale albo (CM 105/2001). In particolare il collegio in una nota di fine 2012 ritiene che "la funzione di allenatore di sci rientra nell'attività tipica di insegnamento, per cui per i Maestri di sci: a) non può essere applicata la disciplina agevolata (ndr: indennità iin esenzione fino a 7.500) in caso di svolgimento di attività professionali quali la funzione di allenatore b) può essere applicata tale disciplina per le sole funzioni che esulino dall’attività professionale tipica, quali la preparazione in palestra o simili.
Quesiti22/12/2014Nuovi minimi, requisiti e trattamento rimanenzeBuongiorno,1-una attività di commercio al dettaglio potrebbe rientrare tra i nuovi minimi se, posto il fatturato inferiore a 40.000 euro, ha in comodato gratuito dai genitori l'immobile sede della ditta (il cui valore di mercato ovviamente è superiore ai 15.000 euro) 2-In caso di ingresso nei minimi (che in questo caso diventa il regime naturare, se ho capito bene) le rimanenze finali 2013 che diventano un costo interamente imputabile del 2014, vengono imputate al netto dell'iva, come a bilancio 2013 o bisogna calcolare l'iva, versarla e considerare come costo il valore Iva compresa3- nel caso 2 quale codice iva usare (6031 primo trimestre 2015 ) e quale documentazione a supporto debbo produrre)Grazie per una risposta 1) La risposta è positiva, considerato che per i nuovi forfettari dal 2015 l'immobile è escluso dal limite dei beni strumentali utilizzati al 31/12/2014 ( a differenza di quanto accadeva nei vecchi minimi). 2) Premesso che occorre attendere chiarimenti ufficiali da parte dell'agenzia, il trattamento dovrebbe essere del tutto analogo a quello previsto per i vecchi minimi e dunque, supponendo un valore delle rimanenze pari a 10.000 ( al netto dell'Iva detratta pari a 2.000): a) ai fini Iva: occorre operare la rettifica per l'intera Iva detratta su tali beni a rimanenza ( 2.000) b) ai fini dei redditi: nel primo periodo di accesso al regime forfettario (il 2015) le rimanenze iniziali 2015 (pari a 10.000) devono essere portate al netto dei ricavi del 2015. 3) L'Iva da rettifica dovrà essere contabilizzata in dichiarazione Iva per l'anno 2014 (cioè per l'ultimo modello Iva presentato) ed andrà versato con un codice specifico (occorre attendere chiarimenti in relazione al termine per il versamento, che dovrebbe permanere al 16 marzo 2015). Infine, per dimostrare le modalità della effettuazione della detrazione sarà sufficiente non tabulato da cui risultino tutte le rimanenze valorizzate con indicazione della relativa Iva detratta.
Quesiti21/12/2014azione di contrasto ad un bilancio non veritiero ne correttoSiamo creditori verso una società a r.l. al cui mandato abbiamo rinunciato nel dicembre del 2013.La stessa , che non ha collegio sindacale, ha depositato al registro imprese un bilancio 31/12/2013 non veritiero. In fatti hanno omesso di rielvare gli ammortamenti, le minusvalenze patrimoniali, Il trattamento di fine rapporto(parte), la svalutazione dei crediti inesigibili , le retribuzioni differite (ratei 14a-ferie etc) maturate a favore dei dipedenti e, forse ,non tutte le fatture da ricevere.Supponiamo che abbiano così operato al fine di far risultare in bilancio una perdita inferiore ed occultare così la difficile situazione in cui si trova le società senza ricadere nelle strette dell'articolo 2446 cel codice civile.Vi chiediamo quali azioni possiamo intraprendere nella nostra qualità di creditori per far emergere la verità e per impedire che i terzi, creditori o aventi causa, siano tratti in inganno dalle false comuinicazioni sociali avvenute attraverso il bilancio depositato ; e quali azioni possiamo intraprendere per far emergere la responsabilità degli amministratori per la conclamata mala gestio dei crediti.Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti.
Quesiti21/12/2014UNICO 2014 NON COMPILATO CORRETTAMENTEBuongiorno Dottore, ci siamo accorti adesso che nella predisposizione e conseguente trasmissione di Unico 2014, relativo a un professionista senza Irap, abbiamo commesso i seguenti errori: 1) errata indicazione di costi e ricavi, dalla quale è derivato un maggior reddito rispetto a quello indicato nella dichiarazione già trasmessa ( e conseguente minor versamenti imposte e contributi);; 2) indicazione nel quadro RG colonna 1 di una causa di esclusione da studi di settore e dell'esclusione di compilazione INE (invece non si doveva indicare niente) Si chiede se è corretta la sottoriportata procedura: a) trasmetto una dichiarazione integrativa pro fisco; b) verso le imposte non versate con la sanzione del 12,50 interessi; c) verso la sanzione di euro 25,00. si chiede inoltre: d) con che codice devo versare le sanzioni e) l'errata indicazione nel quadro RG delle cause di esclusione studi di settore (vedasi punto 2) è soggetta a sanzione Ringraziando anticipatamente per la risposta, cordiali saluti. Relativamente alle situazioni proposte, si deve notare che alla dichiarazione "infedele" (in quanto riportato redditi inferiori) sanata entro 90 giorni dal termine ultimo per l'invio di Unico si applica la sanzione fissa di 258 (e non la sanzione variabile pari al 100 delle maggiori imposte/minor credito), da abbattere a 1/10 in esito al ravvedimento.
Quesiti19/12/2014modello unico dipendenteBuonasera,una societa' nel corso del 2013 non e' riuscita a pagare tutte le mensilita' ai dipendenti e le relative trattenute..Invia tardivamente il modello 770 entro il 18 dic2014, riepilogando in esso i cud modificati indicando nel quadro ST le trattenute rettificate senza indicare il pagamento delle stesse.Ai dipendenti viene rilasciato un cud per giorni 365 con i redditi relativi ai soli 3 mesi percepiti.Il dipendente presenta il modello Unico dal quale risulta un credito pari all'imposta indicata sul cud,(con pagamento della relativa sanzione per il tardivo invio).Si richiede gentilmente se al dipendente spetta il rimborso in oggetto in quanto l'azienda non ha versato l'IRPEF, che sara' versata successivamente in sede di liquidazione di bonario.Cordiali salutiNel caso di specie pare di comprendere che il 770/2014 inviato abbia dato per pagate tutte le 12 mensilità lavorate dei dipendenti, avendone in realtà corrisposte solo 3. In tale situazione è corretto operare come indicato e cioè: a) rimettendo i CUD rilasciati erroneamente in quanto anch'essi devono riepilogare solo i 3 mesi pagati (in tale sede il lavoratore risulterà quasi sicuramente credito, considerato che il monte retribuzioni si riduce sensibilmente e dunque anche l'aliquota progressiva Irpef da applicare sui 3 mesi di retribuzione percepita) b) compilando, coerentemente con tale modifica, il nuovo mod. 770/2014 da reinviare.